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HOME » GEMMOTERAPIA, FITOTERAPIA E OMEOPATIA NELLA SINTOMATOLOGIA ALLERGICA
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Gemmoterapia, fitoterapia e omeopatia nella sintomatologia allergica

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Prurito al naso, starnuti a raffica, tosse spasmodica, congiuntivite con lacrimazione, prurito e fotofobia, rinorrea acquosa abbondante ma anche ostruzione nasale sono manifestazioni che si presentano tipicamente durante le pollinosi.

Per attenuare la sintomatologia si può ricorrere alla gemmoterapia, alla fitoterapia e all’omeopatia.

Gemmoterapia:

Nel caso di soggetti che nel periodo di acuzie presentano manifestazioni allergiche importanti, è consigliabile iniziare la somministrazione, almeno due mesi prima della comparsa delle previste manifestazioni, di Ribes nigrum M.G.1DH.
Le gemme di Ribes nigrum, infatti, agendo sulle ghiandole surrenali, aumentano il tono generale e assicurano un drenaggio generale dal corpo di tutte le sue tossine.

Studi sperimentali, inoltre, attuati tramite test che saggiano la presenza di un’attività surrenalica (aumento della resistenza alla fatica, al freddo, ecc.), hanno confermato l’attività stimolante a livello della corteccia surrenalica e la notevole attività inibitrice nei riguardi dei processi infiammatori ad opera del gemmoderivato (proprietà cortison-like). L’attività antinfiammatoria è sostenuta anche dall’azione dei flavonoidi che si oppongono alla liberazione delle sostanze proflogogene e che, grazie all’azione vitamino-Psimile, determinano un miglioramento del microcircolo e quindi della vascolarizzazione locale.

Posologia: Ribes nigrum MG1DH, 30 gocce – diluite in acqua una – una volta al dì, la mattina prima di colazione, per 20 giorni al mese per due mesi.
Nel trattamento della fase acuta della manifestazione allergica la posologia di Ribes nigrum M.G.1DH sarà di 50 gocce, diluite in acqua, 3 volte al giorno. Potrà essere affiancato da Fagus sylvatica M.G.1DH (50 gocce, diluite in acqua, 2 volte al giorno) che ne potenzierà l’azione antiallergica: le gemme di queste due piante sono infatti dotate di attività antistaminica e sono in grado di frenare la degranulazione mastocitaria e quindi la liberazione di istamina, risultando pertanto utili nel trattamento dei fenomeni di natura allergica.

Fagus sylvatica M.G.1DH presenta inoltre una efficace attività diuretica: ne viene segnalato l’impiego nel trattamento del sovrappeso e della cellulite (culotte de cheval) con chiare note di ritenzione idrica.

Secondo Tétau – Scimeca (2005) la sua azione si esplicherebbe anche a livello del centro cerebrale regolatore dell’appetito: frenando l’appetito e stimolando la diuresi favorirebbe pertanto una buona adesione al regime dietetico che sempre deve accompagnare un programma di dimagrimento.

La sua somministrazione può risultare quindi utile nel soggetto allergico con note di sovrappeso. Carpinus betulus M.G.1DH, gemmoderivato ottenute dalle gemme del Carpino e dotato di uno spiccato organotropismo nei confronti delle alte vie respiratorie (seni paranasali, rinofaringe, trachea), risulterà utile nel trattamento delle riniti allergiche caratterizzate da coriza spastica, casi nei quali viene associato a Ribes nigrum M.G.1DH. Viburnum lantana M.G.1DH è indicato in caso di dispnea asmatiforme di origine allergica. Secondo Tétau M. e Scimeca D. manifesta azione sedativa a livello del sistema neurovegetativo polmonare ove inibisce lo spasmo bronchiale ristabilendo la funzione respiratoria: “così combatte nel tempo le tre componenti dell’asma (allergia,spasmo bronchiale e ansietà).”


Fitoterapia:

Aerosolterapia a base di Helichrysum italicum G.Don., o Elicriso, nelle riniti allergiche complicate da risentimento congiuntivale, irritazione cutanea, cefalea e l’estratto acquoso di Elicriso al 6% come collirio (3-4 instillazioni al dì) nelle congiuntiviti allergiche o per impacco nelle affezioni palpebrali (blefariti).

La pianta si caratterizza infatti per una spiccata azione cortisonosimile ed anti-allergica. Si consiglia, ovviamente, di evitare l’impiego di colliri preparati in casa in quanto non risultano sterili e possono contenere pulviscoli invisibili e dannosi. Oltre a Elicriso e Agrimonia, fra le piante medicinali, indicate in letteratura per l’attività antistaminica e cortisonosimile, si segnalano le foglie della Plantago major L., o Piantaggine maggiore, le quali manifestano azione antiallergica di tipo anti-istaminico (aucubina): sono consigliate nel trattamento del prurito, della rinite e dell’asma allergico.

Posologia: Plantago major T.M., 40 gocce, diluite in acqua, più volte al dì (Brigo). In letteratura si possono trovare segnalazioni inerenti Nigella sativa L., (semi) e Tussilago petasites L., il cui uso è tuttavia sconsigliato.

Nel fitocomplesso di Nigella oltre al nigellone, che risulta attivo nel broncospasmo provocato da istamina e che manifesterebbe un’azione di regolazione su alcuni mediatori dell’infiammazione, è presente un saponoside (melantina) che impone, in misura prudenziale, il non utilizzo della pianta in gravidanza, durante l’allattamento e in situazioni a rischio.

Dosaggi molto elevati della pianta possono, infatti, indurre vomito. Tussilago petasites L. (farfaraccio) e le sue preparazioni contengono tracce di alcaloidi pirrolozidinici che presentano attività epatotossica, genotossica e carcinogenica, pertanto la durata di utilizzo non dovrebbe comunque mai superare le 4-6 settimane l'anno. Per tale ragione, il farfaraccio è controindicato in gravidanza, allattamento e nei casi di insufficienza epatica o epatiti.

Fito sin 53:allergie cutanee e respiratorie,sinusite


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